Diario
25 aprile 2008
Sergio Caputo
“Disperatamente e in Ritardo Cane”
Sergio e la sua musica, inarrivabile per il suo originale insieme di profondità, complessità eppur semplice ed orecchiabile. Sergio e il suo Jazz, il suo swing, il suo pop-jazz, e il brit-pop… prima del jazz, lo swing, il pop-jazz e il brit-pop nelle produzioni e nelle classifiche italiane. Sergio e i suoi testi-mini sceneggiature cinematografiche. Sergio e i suoi incubi-sogni-esperienze reali, liberati in canzoni memorabili eppur troppo spesso dimenticate dalle antologie, dalla stampa, dalle radio e le televisioni. Sergio e i tour complicati, odissee di hotel di provincia, orari impossibili e luoghi sconosciuti. Sergio e lo Star-system italiano anoressico; l’alcool e i suoi casini personali; la voce che va e che viene; le voci che lo rincorrono; il successo che morde e fugge; l’America; la musica… di nuovo; e… Parole nuove, amici dal web e piccoli tour house-made.
Ora Sergio Caputo è un romanzo, discretamente autobiografico, incredibilmente aneddotico e curioso, fantasioso e ironico.
Scrive di un suo Alter-ego credibilissimo. Fantastica di storie ed imprevisti che gli ingarbugliano l’esistenza di per sé già sufficientemente intricata e difficile. Snocciola le sue memorie, i suoi pensieri, le passioni vecchie e nuove e… Il lettore scoprirà la fluidità di un racconto, che senza mai pesare sulle sue gambe, lo porterà avanti e indietro nella storia del costume e della musica Romana: i suoi locali, le strade, la gente, la vita più o meno recente della città che ha visto germogliare il genio creativo di Sergio dalla pubblicità alla musica d’autore. Scoprirà come è reale, possibile e piacevolmente libero, il suo trasversale, politicamente ed artisticamente, modo di attraversare e vivere mode, esperienze e passioni: il “trinkangolo”, la notte romana, le donne e gli amici, la famiglia e i figli, i soldi e la stanchezza. Poi c’è l’eterna lotta con la propria personalità che lo incalza di domande scomode, richieste molto più pesanti di quelle di qualunque pur esigente compagna, curiosa più di qualunque talk-show gossipparo. Il romanzo ti prende, ti sorprende, corre via con un filo di gas e ti lascia con un imprevedibile imprevisto finale che… ti viene voglia di ricominciare (io l’ho appena ripreso)… Sicuro che, da qualche parte, tra quelle pagine, il “libro magico” cambi direzione.
Grazie Sergione! E ora a quando il tuo progetto musicale in italiano che da circa quattro anni giace sospeso? …E quello in inglese?
Ci vediamo a Luglio dal vivo e sempre nelle nostre orecchie e nei nostri cuori. Nighty-Salvelox
Sergio Caputo “Live at Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi” Rome 07-04-2008
Sergio arriva sul palco. Boato!(Sala piena, senza pubblicità e tutti paganti…) Lui ringrazia sempre ondeggiante tra l’impacciato, il distratto e il felice essere lì. Inizia con la sua splendida Gibson. Entrano i compagni di viaggio (stavolta manca Nannetti)… E… Un’ora e mazza di musica che fa sognare anche e soprattutto quando inciampa nella labile memoria dei testi, anche quando si distrae nell’intonazione e la voce che migliorano sempre da metà concerto in poi. Esalta con cavalli di battaglia inevitabili e noti, come quelli imprevisti chiusi per troppo tempo nella memoria più intima di chi li ha sempre amati (“Lontano Che Vai” e “Quando Un Amore Va” su tutti!) E poi… hai voglia a chiedere “Night” o “Il Pianeta Venere” o… Dovrebbe suonare 8 ore di fila! Solo Sergio potrebbe permettersi di suonare i suoi album praticamente al completo senza cadere mai in qualità, intensità, piacevolezza e orecchiabilità. Saluta forte dopo il bis e svanisce nella notte radioattiva… Io intanto scoccodrillo 42 Lacoste e aspetto la prossima volta. Cia’ LibereFrequenzeNotturne
sergio caputo
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| inviato da Nightfreeqnc il 25/4/2008 alle 15:44 | |
18 aprile 2008
Il Cinema: prodotto tipico AbBruzzese!!!
L'Amore Non Basta
Il titolo… Di solito un film inizia col titolo, ma spesso non ci si fa molto caso, è solo una didascalia, una parentesi, un fotogramma oppure come più spesso in cd musicali, uno dei pezzi dell'album-frasi del film quasi scelte a caso, altre volte ancora è il macrociclo del film concentrato in 3-4 parole. Solo raramente il titolo racchiude l'inizio della storia, la forza trainante dei personaggi e dei loro conflitti, l'ispirazione costante, e la risposta-domanda finale.
Questa volta è proprio così: il film inizia dura due tempi e termina lungo il lento scorrere parola per parola, sillaba per sillaba, lettera per lettera, della frase.
Nulla appare, si ode, accade a caso nel film di Stefano. Le musiche sono pregevoli. I colori, le luci e le ombre sono profondi come di rado nel cinema italico, sempre un po' piatto. Le parole, le facce, gli incastri dei personaggi e dei tempi sono efficaci. Le pause e i silenzi i momenti sognanti e metaforici possono rallentare, anzi lo fanno senz'altro, lo scorrere del film, ma come detto non insistono a caso nella storia, perché sono propri dei personaggi, della città che li accoglie, dei sentimenti e la storia che vivono… della loro unicità. Può quindi risultare noioso nel primo tempo mentre delinea con calma tutti i caratteri e le premesse, ma attenzione… Grandi trovate comiche e sorprese narrative vengono fuori appoggiandosi proprio agli spigoli di quei minuti apparentemente inutili!
Un film bello! Leggero ma profondo ben recitato e diretto originale AbBruzzese! Sentimentale e divertente.
Giovanna Mezzogiorno: bella come non mai, divertente, credibile e dolcissima. Alessandro Tiberi: alter-ego di Stefano Chiantini, superbo. Rocco Papaleo: divertente, ironico, trasparente ed insostituibile (e chi vedrà saprà), coautore della sceneggiatura. Alessandro Haber: il solito aritmico, inafferrabile, caratterizzante, ansimante, prezioso Haber.
Ora distributori cinematografici voglio vede' "Una Piccola Storia", il secondo lungometraggio di Chiantini. E… Da AbBruzzese Grazie Ste' e Spigni Compa'!
Nighty
1 aprile 2008
Jazz: prodotto tipico Abruzzese
Vai Max!
Nighty
| inviato da Nightfreeqnc il 1/4/2008 alle 20:42 | |
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